I produttori non riconoscono gli accessori dei concorrenti
Dal 7 Novembre 2019 è passata la legge che obbliga i genitori a dotarsi di seggiolini con dispositivi anti abbandono per bambini ma nonostante le buone intenzioni, fanno discutere i modi e le tempistiche secondo cui è possibile omologarsi per non rischiare qualche multa. Si perché nonostante la legge sia uscita i seggiolini che sono omologati sono pochi e molti produttori non riconoscono gli accessori di altri marchi.
Il problema principale è stato quello di fare uscire la legge quando ancora il mercato non era pronto, infatti ci sono ancora pochi articoli omologati, e le fabbriche in questo momento non riescono a stare nei tempi con la produzione dei seggiolini auto con sensori.
Secondo problema, non da poco è il fatto che il prodotto dell’azienda A può non riconoscere il dispositivo dell’azienda B. Portando alla non omologazione del sediolino che comprometterebbe la sicurezza del bambino e porterebbe al genitore eventuali multe per la mancanza omologazione.
Secondo quest’ultima affermazione, infatti, la Peg perego fa sapere “che i dispositivi anti abbandono potrebbero interferire con la sicurezza del seggiolino auto in caso di incidente”. Quindi nel caso di Memo pad, riconosce solo prodotti della stessa casa costruttrice. Ed è per tale motivo che continua l’azienda “non può assumersi alcuna responsabilità relativamente al comportamento del proprio dispositivo anti abbandono con un seggiolino auto di altra marca”.
Anche Inglesina si muove sulla stessa lunghezza d’onda. Comunicando tramite sito web ufficiale che il loro dispositivo anti abbandono chiamato (Hally Pad) è certificato solo per i prodotti dell’azienda Italiana. Lo fa con una nota che non lascia spazio ad altre interpretazioni “Il cuscino è utilizzabile su tutti i sistemi di ritenuta Inglesina”.
seggiolini anti abbandono obbligatori ma introvabili
Anche Hally Pad è introvabile in qualsiasi store o negozio, così come sono introvabili tutti gli altri dispotivi delle altre case costruttrici.
La circolare resa nota della legge sui dispositivi anti abbandono comunica che
“nell’interazione con il veicolo o con apposito sistema di ritenuta, il dispositivo non deve in alcun modo alterarne le caratteristiche di omologazione”
ragion per la quale nessuna casa si prende la responsabilità d’utilizzo di un determinato dispositivo su un prodotto che non fa parte della stessa marca.
Anche installare un dispositivo universale non abbatte il problema, ma anzi, potrebbe aumentarlo, con il rischio di ritrovarsi un prodotto non omologato. Con la beffa che la casa costruttrice non ne risponderebbe davanti a un incidente.
Il governo dovrà ben presto correre ai ripari e rispondere alle molte domande che vengono poste da famiglie e aziende che si trovano ad oggi in difficoltà. Dovrà inoltre suggerire un’ apertura al mercato ed un omologazione più semplice.
Ad oggi, infatti molte aziende di sensore per seggiolino auto come Bebè Reminder, Remmy e Tippy rischiano di essere tagliati fuori dal mercato per l’impossibilità di omologare i propri sensori.
La Chicco è l’unica che dichiara universale il suo dispositivo easy tech che si aggancia alle cinture di sicurezza, bisognerà conoscere l’interpretazione degli altri produttori.
La casa tedesca Cybex, tramite il suo sito web, ha fatto sapere che non rilascerà sensori universali e prodotti aggiuntivi. Ma che sta integrando il sistema anti abbandono sui dispositivi di nuova costruzione.
Anche Altroconsumo denuncia tramite una nota che
“Oggi come oggi non c’è alcun sistema in commercio che abbia entrambe queste caratteristiche: cioè che sia approvato dalla casa produttrice dei seggiolini e, allo stesso tempo, non preveda alcuna azione per attivarsi… Il fatto che debba attivarsi in modo autonomo fa sorgere diversi interrogativi: attivare il Bluetooth sul telefonino sia da considerarsi un’azione volontaria attiva?».
Il caos regna sovrano, si attende presto un emendamento per la proroga dell’entrata in vigore della legge, con conseguente scongiura delle sanzioni. E soprattutto aspettiamo che chi di dovere faccia chiarezza!